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Animali - 4


di Pprossa
20.08.2024    |    624    |    2 9.6
"Anche se potessi volere la tua sottomissione volontaria, so che con te non sarà così facile..."
Mi scioglie dalle cinghie.

“Mettiti a quattro zampe, sul letto.”

Con una morsa sul petto, che stringe al punto da impedirmi di respirare, mi volto verso il letto. Posando le mani mi chino, mostrando agli uomini una porzione oscena di me stessa. Mi muovo lenta. Rigida. Imbarazzata oltre misura, piego anche l’altro ginocchio, e sono a quattro zampe.

“Rivolgi il viso alla testata del letto.” Mi volto, obbedendo.

Si muovono. Li sento arrivare. Si fermano ai lati del letto.

“Bene. Procediamo.” Mi accarezza i capelli.

“Da adesso, tu farai tutto quello che ti chiederemo.”

Ha portato la mano sinistra sotto il mio corpo e mi ha palpato il seno sinistro, tastandolo lentamente, soppesandolo, prende il capezzolo inturgidito tra indice e pollice e lo ruota, provocandomi una scossa.

“Il seno può andare per le nostre prove. Controllate anche voi.”

Altre mani soppesano, tastano, stringono i capezzoli.

Lui palpa la natica sinistra, poi lascia scivolare le dita sulla coscia tesa. Risale con le dita, fermandosi dietro la coscia. Spingendosi più su, mi sfiora la vulva, che la posizione espone bene.

“Allarga le gambe.” Lo faccio.

Mi allarga i glutei e lascia i pollici scorrere nel mezzo. Mi apre le natiche con entrambe le mani e ci sputa sopra.

Il calore della saliva mi cola tra i glutei, sull’ano, e un dito, no, non lì dentro, per pietà…

“Il tuo culo, principessa, rispetta pienamente le caratteristiche che cerchiamo.”

Il suo dito è un intruso arrogante, forse solo la punta, forse solo metà, va su e giù, insieme fastidioso e doloroso, mi viola contro natura.

Non smette. Continua con insolenza, muovendo il dito dentro di me, avanti e indietro, e lascia scivolare l’altra mano sotto, sul ventre, fino a sfiorarmi la peluria del sesso.

“Ti piace questo gioco?”

Muove entrambe le mani su di me, le dita dentro di me. Gli altri mi soppesano le mammelle.

“Fatti esaminare meglio, principessa. Appoggia i gomiti sul materasso.”

Lo faccio, sono completamente esposta.

Dietro il dito nell’ano, e tra le labbra della vulva l’indice, queste due dita mi violano.

“L’esame sta andando bene” mormora.

“Sguainiamo le nostre spade.”

Tre peni svettano davanti al mio volto. Scuri di sangue e di eccitazione, duri e con le vene in evidenza. Lui mi attira il viso vicino il suo organo. Non c’è bisogno di parole. Tiro fuori la lingua e, ancora a quattro zampe, inizio a leccarli. Dalla base alla punta.

Antonio è distratto dal bip del suo telefono. L’ho in bocca mentre lui legge ad alta voce il messaggio che ha ricevuto. Lo sento anch’io e quasi svengo.

Adesso, ho in bocca il terzo pene, Antonio è uscito dalla stanza. Assaggio la fenditura, ruotò la lingua, lo lecco.

Un altro cazzo vuole farsi strada nella mia bocca. È quello del bastardo. Mi prende la testa fra le mani e mi spinge la cappella tra le labbra.

Ho la bocca piena quando arriva il rumore dalla stanza accanto. La porta si apre, Antonio è tornato. Dietro di lui c’è un uomo.

“Ciao, capo. Ti spiace che abbiamo portato un amico con noi? È un quarto livello. Siamo in tre.”

Si spogliano in fretta.

“Certo che no. Possiamo passare alla seconda fase, allora. Hai portato gli strumenti?”

Mi guarda. Mi fa l'occhiolino.

“Principessa, penso che possiamo trovare il tempo per un po' di divertimento, non credi? Il tuo ragazzo ti ha informata? Sai quali sono le nostre preferenze sessuali? Affermeremo il nostro dominio su di te. Avremo il controllo totale su di te, e potremo fare tutto quello che vorremo. Non dimenticarlo mai.”

Per confermare le parole dette, e l’ansia che mi ha provocato, si china e mi infila nuovamente un dito nel culo. Inizia a sondare senza sosta e senza alcuna lubrificazione, mi fa un male cane.

Sa esattamente cosa mi sta facendo ed è spietato nel perseguire il loro piacere.

“Dobbiamo discutere, principessa…” I tre nuovi arrivati si sono spogliati e mi offrono i loro uccelli da succhiare, “…” di cose sessuali. Cose che ti piacciono. Cose che non ti piacciono. Cose che ci eccitano…”

“…la Dominazione di una donna, ma ovviamente lo sai già.”

Spinge più in fondo. Con più forza. Entra ed esce. Spinge.

“Questa disciplina può assumere molte forme…non ti distrarre, non smettere di succhiarli.”

Lo sento uscire. Rientra e fa male più di prima.

“A volte ci verrà in mente di abbassarti le mutandine, girarti sulle nostre ginocchia e sculacciare il tuo bel culetto con il piatto della mano. Oppure potremo decidere di usare un bastone. Personalmente preferisco quelli sottili. Questo temibile strumento di correzione lascerà il tuo sedere cremoso a pungere per giorni dopo la somministrazione della disciplina.”

Sono due! Ne sono certa. Fanno male.

“Ci piacciono le manette e i manicotti. Li useremo con te.”

Quando lui spinge il secondo dito in profondità, ho un balzo in avanti. Chi ho fra le labbra, approfitta per bloccarmi la nuca fra le sue mani e scoparmi in bocca. Qualcuno stringe il mio collo fra le dita. Altri mi pizzicano i capezzoli.

Cosa diavolo sta succedendo?

“Sei stanca, principessa? Io sono stanco. Tutti sono stanchi, ma sia io che gli altri ci daremo molto da fare per te.”

Quasi come un sesto senso consapevole, i loro occhi si voltano tutti verso di me. Il respiro mi si blocca in gola.
Sono completamente rapiti da me. Hanno sicuramente già condiviso delle ragazze in passato. Ed io non sembro essere così diversa da qualsiasi altra.

Osservo Antonio avvicinarsi alla porta e chiuderla a chiave silenziosamente.

“Perché mi state tutti fissando?”

“Principessa, ci implorerai di penetrarti. Sentirai le sensazioni indescrivibili che i nostri cazzi provocano mentre urlerai i nostri nomi mentre ti scoperemo a lungo, forte e per tutta la fottuta notte.”

Il suo ghigno è ora scomparso, e quel luccichio che nei suoi occhi ieri è tornato. È predatorio e dominante, fermando qualsiasi altra parola che potrebbe uscire dalla mia bocca.

“«Prometto, Tesoro. Possiamo essere dei bastardi burberi e controllanti a volte, chiunque e tutti noi ci assicureremo che tu sia ben curata. Non lasceremo che ti accada nulla, mai. Abbiamo solo modi diversi di dimostrarlo. Lo vedrai. Ci lascerai saziare questo bisogno primordiale di divorare il tuo corpo?”

Mi alzo di scatto, spingendo tutti. Sbatto contro la porta, chiusa a chiave.

“Principessa, torna qui così possiamo parlare, e forse la tua punizione non sarà così terribile.”

Mi raggiunge e mi prende di sorpresa.

“Ti ho presa, principessa”, mi sussurra nell'orecchio mentre io urlo, intrappolandomi tra le sue braccia in modo che non possa colpirlo in faccia o nelle palle, mi lancia in aria abbastanza in alto da gettarmi sulle sue spalle.

“Principessa, non solo sono un dominatore, ma sono anche un masochista e un sadico. Anche se potessi volere la tua sottomissione volontaria, so che con te non sarà così facile. Non mi aspetterei niente di meno, il che rende le altre due cose ancora più divertenti. Vedi, come masochista, mi piacciono i tuoi insulti e la degradazione del mio carattere. Mi piace persino il dolore che mi hai inflitto. Come sadico, è l'opposto. Mi piace infliggere il dolore, la degradazione e l'autonegazione tanto quanto mi piace riceverli. Fa una combinazione perversa in camera da letto.”

“Se ti unisci al nostro caos, principessa, sei nostra. Sei sua. Sei dell’altro. Sei fottutamente mia. Nessuno ti toccherà mai senza il mio esplicito permesso. Se lo faranno, taglierò loro la gola mentre tutti guardano inorriditi. Sarai la nostra preziosa regina davanti alla quale ci inchiniamo. Ti proteggerò fino al mio ultimo respiro. Sarai anche la nostra preziosa piccola puttana da scopare quando vogliamo. Se vogliamo averti distesa sulla scrivania per scoparti a turno, e per toglierti quell'insolenza, lo faremo. Quando ti avrò da solo? Ti sottometti a me, e porterò il tuo corpo agli spasmi di pura estasi mentre spingo i tuoi limiti di piacere e dolore nel modo migliore possibile. Saresti completamente intoccabile per chiunque altro al mondo, tranne noi. Solo noi per tutto il tempo che sceglieremo di esserlo.
Un biglietto onesto di sola andata per l'inferno come nostra regina, o una via bugiarda verso i cancelli del paradiso?”

Si inginocchia.

“Non farti illusioni. Quando mi inginocchio così davanti a te, è per adorarti come il sacrificio consenziente che sei. E per questo, sii grata. Cazzo! Sei fantastica per noi. Siamo degli animali. Sei circondata da animali, sporchi, malati e perversi.”
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